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Tra i più belli in Veneto quello di Casa Ceccato e di Villa Fracanzan Piovene

Ho sempre amato il gioco del biliardo e l’elemento tavolo d abiliardo anche solo per arredare una grande stanza e richiamare amici per una sfida.

Si chiama snooker ed è una specialità di biliardo molto diffusa nei paesi anglosassoni e prevede un tavolo più grande: in Italia sta pian piano crescendo con la costruzione di nuove sale e la creazione di nuovi tornei come l’Italian Snooker Open per i giocatori amatoriali.
Il biliardo, in generale, è definito lo sport per i “nati stanchi”, amato da personaggi come Isaac Newton e il vicentino Antonio Fogazzaro e di origine antica e nobiliare: il primo tavolo fu quello ordinato da Luigi XI nel 1470, e la sua diffusione toccò l’Inghilterra fino ad arrivare da noi, con tanto di specialità di gioco all’italiana a cinque birilli praticata nelle corti aristocratiche (Borbone) e quella goriziana, nata nelle zone più povere e subito diventato gioco popolano.
I tavoli da gioco, poi, oltre che essere oggi elementi di arredo, che lo completano e personalizzano, dal design inconfondibile che siano moderni o antichi, per chi li produce sono pezzi unici paragonabili ai violini realizzati dai liutai. “Ogni nostro tavolo è iniziato e finito dallo stesso maestro biliardiere, tutto a mano, ogni pezzo insomma è unico e irripetibile”, racconta Walter Monari, responsabile della Hermelin che dal 1825 produce il top dei biliardi Made in Italy.
Come non ricordare anche il marchio Schiavon, dagli anni ’30 produttore dal Piemonte al Veneto dei più iconici biliardi del ‘900, su tutti il Mundial 87. Loro acquisizione, tra l’altro, l’esemplare unico in stile barocco realizzato interamente a mano nella seconda metà dell’900 ed esposto all’EXPO di Parigi per l’inaugurazione della Tour Eiffel
Le antiche dimore sono il contesto più indicato per assaporare la bellezza di questi oggetti e di questo sport, tra sigari interminabili, spiriti da sorseggiare e atmosfera da veri gentlemen. Su tutti quello storico di Villa Fracanzan Piovene, edificata ad Orgiano nel ‘700 da Muttoni: il biliardo, insieme alla celebre cucina con acquaio che Napoleone voleva portare al Louvre, si trova nella sala dedicata, tra affreschi e cimeli storici.
Splendido anche il biliardo antico del Castello di Thiene della fine del XIX secolo e circondato da statuette in terracotta, fiches in avorio, carte da gioco dipinte a mano.
Sul piano privato, invece, è strepitoso quello restaurato in casa Ceccatola rossa, che diede i natali all’illustre Silvio, e di moderna e pregevole fattura quello di design bianco a casa Filippozzi ad Arzignano, ideato dal proprietario.
Sono delicati campi da gioco che allietano e impreziosiscono zone living conferendo un mood competitivo e d’altri tempi.
Agli amatori che non ne possiedono uno non resta che rivedere uno dei tanti film celebri che ha reso il gioco del biliardo iconico, da Lo spaccone con Paul Newman a Il Signor Quindicipalle.

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